Translate

sabato 2 novembre 2013

ecco, ci siamo!

Entro in sala parto vestito da chirurgo e vedo Sara abbaiare in cagnesco. La provo a tranquillizzare ma lei mi dice: "muto, devi stare muto!" come il Biascica di Boris..
Decido di diventare allora l'aiutante-schiavo senza il dono della parola e mi limito ad abbassare e alzare il lettino quando lei me lo chiede. L'ostetrico è un tipo tutto gentilezze che per le vie del fato compie gli anni lo stesso giorno e sta aspettando ti tirare fuori la pupa per andare a bivaccare con salatini e aperitivi per festeggiare insieme ai colleghi estrattori di poppanti.
Sara è una belva, l'ostetrico dice di aver paura di ricevere un pugno e mi consiglia di darle sempre ragione.
Come disse Garibaldi a Bezzecca: "Obbedisco!".
Lo sventurato estrattore continua a ripetere che battito e dilatazione stanno andando per il meglio e che ce la caveremo in poco tempo, lei che soffre le pene di tutti i tre canti e non solo dell'inferno grida che non ce la fa e vuole smettere. Io penso che non è che si può mettere pause come con il videoregistratore e nemmeno c'è il tempo di riposo di buffering come su youtube.. Sei li, sei nata donna, hai la pupa dentro e deve uscire tra le cosce costi quello che costi.
Durante queste riflessioni di alta filosofia prenatale vengo svegliato dall'ostetrico che dice, ci siamo, sta per uscire la testa!
Se dovessero arrivare degli scommettitori appena atterrati sulla terra da plutone sicuramente darebbero vincente l'ipotesi: di qui non si passa.. Mi sembra impossibile che esca quella cosa gigante da quel piccolo pertugio e invece sta uscendo, tutto si dilata, le grida aumentano, il patatino sta uscendo e plup! Esce la testa, solo la testa, ma non si starà strozzando? No, tutto normale, sembra proprio un extraterrestre uscito dal pianeta amniotico però è lei, la mia bambina, la estraggono, la lavano, l'asciugano e me la piazzano tra le mani! Aiuto, cosa faccio, chi è? Mia figlia? Aiuto che strano, ma davvero, chi è? dove sono? Chi sono?
Aiuttooooooooooo! E' bellissimo, semplicemente la cosa piu' straordinaria della mia esistenza, un emozione che non puoi raccontare nemmeno in un branco di blog o uno stormo di libri, è lei, è lei !!! E' Micol!
Già ti amo!
Non dirlo a nessuno ma non amerò mai piu' nessuno come amo te da ora in poi!
Mi giro verso Sara, l'altra amata, e.. Lei è distrutta la devono ricucire, la saluto, gliela do in braccio un attimo ma lei è sconvolta, prendo la pupa ed esco a portarla ai nonni mentre arrivano le sarte..
Povera guerriera, non dirlo a nessuno ma anche tu a pari merito sei la piu' amata dal mio cuore che non sa piu' se è in battere o levare.


martedì 1 ottobre 2013

no parto no party

la versione di Papà Steve:
ero a lavorare tra le montagne anche se non faccio il boscaiolo quando la chiamata tanto attesa arrivò..
"Steve, mi sa che ci siamo, fai in fretta".
In macchina recitavo un mantra per non sbandare nel mio fiondarmi dalle prealpi alla pianura padana.
Arrivato all'ospedale riesco a districarmi tra i cunicoli del gigantesco edificio, scarto una suora, driblo un primario e taaac, sono al reparto nascite. Sara sta bene ma nutre qualche kilogrammo di incazzatura verso i medici che non capiscono se gli si è rotto il sacco se ha un sacco e deve partorire a Melbourne o se si prenderanno un sacco di legnate.
Mi dicono i dottori che è inutile stare li tutta la notte tanto non sarebbe nata che per la tarda mattinata..
Torno a casa portandomi via anche i due antenati che da qualche ora grugnivano sulle poltroncine plasticose della sala d'aspetto.
A casa loro cedono al sonno e io rimango sveglio con gli occhi a mò di faro nei mari del nord.
Eccola! Finalmente chiama, nel cuore della notte chiama e io sveglio in stile naia i due futuri nonni buttandoli giu' dalle brande.
Arrivo in sala parto..
to be continued

C'era una volta un blog di due patatini nell'universo..

C'era una volta un blog di due patatini che si persero nell'universo, nella frenesia del viaggio e nell'aggrovigliamento pelvico usci un terzo patatino proveniente da un pianeta di nani urlanti dal nome di "bebè".
Evidentemente i due linguaggi cozzavano tra sintassi complesse a testate contro ai muggiti, vaggiti, urlazzi, strapazzi, grugniti, mugugni di quest'essere vomitante.
Nonostante tutto ciò i due patatini dal primo momento non poterono che amarlo a crepapelle e definirlo semplicemente fantastico!
Decisero di chiamare l'essere Micol per via di immagini di cellulosa di qualche decade antecedente al fattaccio.
L'essere essendo arrivato in un mondo ostile, freddo, pinzoso e a tratti ospedaloso non pote' fare altro che affidarsi a questi due energumeni che ostinatamente volevano farsi chiamare mamma e papà!
Fu così che parti questa nuova avventura, tutto iniziò da un pertugio, anzi, dall'amore.